OPENING 14.4.14 | MESSICO CIRCA 2000 | MEX PRO

 

Parte integrante del progetto PONTE INTERNAZIONALE DI ARTE CONTEMOPORANEA ITALIA-MESSICO – promosso dall’Associazione culturale triestina GRUPPO78 già dal 2010 in una prospettiva di scambio culturale concordato tra i due paesi sul terreno dell’arte contemporanea – MEX PRO è l’ambizioso progetto internazionale che si svolgerà a Trieste nel corso del 2014 con successive espansioni nazionali e internazionali.

Un progetto che – oltre all’intrinseca valenza culturale – ha anche il merito di celebrare il positivo, rinsaldato rapporto tra l’Italia e il Messico in occasione del 140° anniversario dall’apertura delle prime relazioni diplomatiche tra i due paesi.

Due i segmenti principali nei quali MEX PRO si articola, la mostra CIRCA 2000 e l’installazione 2.501 MIGRANTES dell’artista Alejandro Santiago.

Con 87 artisti messicani provenienti dalla collezione Josè Pinto Mazal, CIRCA 2000 è l’esposizione internazionale che aprirà il 14 aprile 2014 nelle sale delle Scuderie del Castello di Miramare dando di fatto seguito  alla grande mostra di artisti del Gruppo78 tenutasi da gennaio a settembre 2013 in Messico prima a Oaxaca negli spazi La Telarana e La Calera, poi a Torreon presso il Museo Arocena.

Curata da Maria Campitelli con la collaborazione di Manolo Cocho, Fernando Galvez de Aguinaga e Gerardo Traeguez la mostra approda in uno dei luoghi simbolo di Trieste – le Scuderie del Castello di Miramare  – sito particolarmente significativo per quanto riguarda  gli storici rapporti tra Trieste e il Messico, relativamente alla vicenda di Massimiliano d’Austria che andò a morire oltre oceano dopo essersi costruito a Chapultepec, nel cuore di Città del Messico, un’altra dimora evocativa del modello di Miramare.

Costruita con la passione, il rigore e la conoscenza di un visionario dell’arte contemporanea, la collezione “CIRCA 2000” di Josè Pinto Mazal si compone di opere realizzate tra il 1980 e il 2013 di artisti messicani e stranieri che hanno incontrato in Messico un luogo idoneo alla loro produzione.

La collezione si attiene a una pluralità di tendenze, privilegiando tuttavia i lavori che si traducono in “quadri” nei quali s’inserisce, ineludibile, sotteso o dichiarato, un imprinting tipicamente messicano. Cioè un retaggio insopprimibile, un legame con le culture passate, con le grandi, terribili, innumerevoli civiltà precolombiane, azteca, maya, olmecha, toltecha ….che incombono con le loro straordinarie vestigia, sparse nel paese, che parlano di grandezza, di milioni di abitanti, di tempi favolosi, di incessante produttività sotto regimi ferrei e soprattutto di morte. Morte intesa come un anello del ciclo vitale. Una sorta di “dna”, oscuro e misterioso, che contraddistingue l’arte messicana così dell’attualità come del passato

 

AtemporaryStudio: press office

www.gruppo78.it

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